Mercoledì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) 18 Gennaio 2012

Mer 18 Gen 2012 – Feria

MissF.O.  Letture  Lodi
Media  Vespri  Compieta

http://www.maranatha.it/calendar/cal12Apage.htm

Mer  18  Feria
 27nov11 – 25feb12 Avvento –  Natale –  TOrd. I – VII
19feb12 – 16giu12 Quar.  – Triduo – Pasqua – T.O.
17giu12 – 01set12 Tempo Ordinario  XI – XXI
02set12 – 01dic12 Tempo Ordinario  XXII – XXXIV

Avvento – Natale – Gen – Feb – Ceneri

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Ascolta il Vangelo > http://www.lachiesa.it/niftyplayer.swf?file=http://www.lachiesa.it/liturgia/allegati/mp3/PO023.mp3

Una volta ancora Gesù Cristo si trova alle prese con i farisei che osservano la legge con rigore, senza tenere conto dell’uomo e senza riconoscere la dignità umana. Alcuni cambiano vita ascoltando il nostro Maestro; altri, al contrario, si oppongono, facendo un affronto all’insegnamento ed alla persona di Gesù.
La vicinanza di Gesù è sorprendente, egli rischia la propria vita per l’uomo, e il Vangelo di oggi insiste su questo punto. Non teme né la morte né la condanna, giurata da coloro che egli definisce “sepolcri imbiancati” con la calce (Mt 23,27), rigidi nelle loro osservanze (formali) ma colmi di “sporcizia” all’interno.
I nostri occhi contemplano il vero volto di Dio che si è manifestato a noi nel suo Figlio prediletto. Noi abbiamo davanti l’unico modello che ci invita a distruggere tutti i legami delle false osservanze. L’uomo è l’immagine di Dio (imago Dei). Non serve a nulla, a chi non scommette su di lui, pretendere di averlo fatto: egli vive in un sottile fariseismo.

Antifona d’ingresso
Tutta la terra ti adori, o Dio, e inneggi a te:
inneggi al tuo nome, o Altissimo. (Sal 66,4)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che governi il cielo e la terra,
ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo
e dona ai nostri giorni la tua pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Prima lettura   1Sam 17,32-33.37.40-51

Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra.

Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni, Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d’armi fin dalla sua adolescenza». Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene va’ e il Signore sia con te».
Davide prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.
Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto. Il Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche».
Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani».
Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra.
Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l’uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.
Parola di Dio

Salmo responsoriale   Sal 143

Benedetto il Signore, mia roccia.

Benedetto il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra,
le mie dita alla battaglia.

Mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido,
colui che sottomette i popoli al mio giogo.

O Dio, ti canterò un canto nuovo,
inneggerò a te con l’arpa a dieci corde,
a te, che dai vittoria ai re,
che scampi Davide, tuo servo, dalla spada iniqua.

Canto al Vangelo (Cf Mt 4,23)
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
Alleluia.

Vangelo   Mc 3,1-6

È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.  E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Preghiamo con fiducia il Padre affinché tutti riconosciamo e apriamo le porte a Cristo salvatore. Diciamo insieme:
Sii tu la nostra vita, Signore.

Perché la comunità cristiana, come espressione della fede sia instancabile nel proteggere la vita e la dignità dell’uomo. Preghiamo:
Perché i cristiani divisi si convertano all’unico Cristo che risana le ferite e annulla le separazioni, guidandoli alla piena comunione nella fede. Preghiamo:
Perché le donne, che con difficoltà e paura portano in seno una promessa di vita, siano concretamente sostenute dalla comunità cristiana. Preghiamo:
Perché gli handicappati e tutti i sofferenti nell’anima e nel corpo trovino in Cristo e nella solidarietà degli uomini la rasserenante certezza dell’amore di Dio. Preghiamo:
Perché la nostra parrocchia impari a ricercare non la pratica formalistica della religione, ma in primo luogo l’amore di Dio e del prossimo. Preghiamo:
Per i malati senza speranza.
Per i cristiani dal cuore duro.

Tu, oh Signore, sei la bontà e la grazia. Perdona la nostra durezza di cuore e trasformaci in segni del tuo amore di Padre, con Gesù nostro fratello che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, Signore,
di partecipare degnamente ai santi misteri
perché, ogni volta che celebriamo
questo memoriale del sacrificio del tuo Figlio,
si compie l’opera della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione
Dinanzi a me hai preparato una mensa
e il mio calice trabocca. (Sal 23,5)

Oppure:

Abbiamo conosciuto l’amore che Dio
ha per noi e vi abbiamo creduto. (1Gv 4,16)

Preghiera dopo la comunione

Infondi in noi, oh Padre, lo Spirito del tuo amore,
perché nutriti con l’unico pane di vita
formiamo un cuor solo e un’anima sola.
Per Cristo nostro Signore.

http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20120118.shtml

mons. Vincenzo Paglia     (Omelia del 18-01-2006)

È sabato e Gesù, come è suo solito, si reca nella sinagoga per la preghiera. Qui incontra un uomo con un grave handicap al braccio. Gesù, appena lo vede, si commuove, come gli accade ogni volta che incontra i malati e i deboli. I farisei, invece, per nulla interessati a quell’uomo malato, cercano di trovare motivi di accusa contro Gesù. Il giovane profeta di Nazareth, pur conoscendo l’animo cattivo dei farisei, guarisce quel malato. “Stendi la mano!” gli ordina. Quell’uomo ascolta la parola di Gesù, e stende la sua mano. Obbedisce ed è guarito. Gesù non viola il sabato, come lo accusano i farisei. In verità, con tale guarigione il vero “sabato” (il giorno di Dio) irrompe nella vita degli uomini: la creazione raggiunge in quell’uomo il suo compimento. Ogni volta che la misericordia e la salvezza di Dio toccano la vita degli uomini si compie il “sabato” di Dio: la festa dell’amore e della pienezza della vita.

Movimento Apostolico – rito romano     (Omelia del 18-01-2012)

Rattristato per la durezza dei loro cuori

Gesù dai farisei è sempre un osservato speciale. Con i suoi insegnamenti stava distruggendo ogni loro falsa, ipocrita, malsana, velenosa sicurezza. La loro religione non aveva nulla a che fare con la volontà del Padre suo. Però non lo può dire in modo chiaro. In modo inequivocabile lo dirà pochi giorni prima di morire, quando ormai la sua sorte era stata decisa: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri. Serpenti, razza di vipere, come potrete sfuggire alla condanna della Geènna?” (Mt 23,12-33). Questa loro religione è una bomba ad alto potenziale di distruzione. Gesù non la può disinnescare in questo momento. Rischierebbe l’immediata lapidazione. Gli occorre tutta la sapienza e saggezza divina per poter iniziare a demolirla a poco a poco, senza che loro neanche se ne accorgano. Questa bomba la potrà disinnescare solo pagando con la sua vita.
Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
Ora Gesù compie il miracolo, prima però deve attirare dalla sua parte il popolo. Questi gli deve fare da muro di difesa, altrimenti potrebbe essere colpito all’istante con qualche pietra, sempre a portata di mano. Tutti sanno che il bene dovrà essere sempre fatto, in ogni giorno della settimana. Quando si fa il bene, per amore, somma carità, non si infrange nessuna legge del Signore. Posto questo principio nel cuore dei presenti, Gesù guarisce l’uomo dalla mano paralizzata, senza compiere alcun lavoro. Dicendo semplicemente: “Tendi la mano!”. Nessuno sano di mente direbbe che questo sia un lavoro. I farisei e gli erodiani subito escono e tengono consiglio contro Gesù per farlo morire. Lui sta distruggendo la loro religione. Loro distruggeranno Gesù .
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera religione.

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II SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – MERCOLEDÌ   versione testuale
II Settimana del Salterio
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SANTO DEL GIORNO   18/01/2012

Santa Margherita d’Ungheria

La Liturgia di oggi

Mercoledì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
(Verde)
I Lettura 1Sam 17,32-33.37.40-51
Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra.
Salmo (Sal 143)
Benedetto il Signore, mia roccia.
Vangelo Mc 3,1-6
È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?

18 gennaio 2012
Il Santo del giorno

Santa Margherita d’Ungheria Principessa e religiosa
i santi di oggi …

I Santi di oggi

Santa Margherita d’Ungheria Principessa e religiosa
Santa Prisca Martire
Santi Successo, Paolo e Lucio Vescovi e martiri
Santi Cosconio, Zenone e MelanippoMartiri
San Volusiano di Tours Vescovo
San Deicolo Abate
Beato Facio (Fazio) di Cremona
gli altri santi …

 

Le Notizie
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Schiave di oggi, spezziamo le catene

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Schiave di oggi, spezziamo le catene

17/01/2012 | Spezzare le catene. Quante volte lo ripetuto! Spezzare le catene che tengono schiave tante immigrate, trafficate e sfruttate, ma anche tante donne italiane, impegnate a lottare per riappropriarsi…

Anna Posta